venerdì 6 aprile 2007

Eutimia

di Alessio Strazzullo

“Eravamo a scuola insieme e sai benissimo come funziona...si studia poco, poi ci sono degli argomenti, quei pochi argomenti, che si studiano bene. Il concetto di Eutimia è uno di quelli che abbiamo studiato bene, la buona disposizione di spirito, quasi ascetica.”

Un simpatico aneddoto per capire come avviene la scelta del nome di un gruppo, a volte per scherzo, a volte per caso. “Prima di arrivare a prendere un indirizzo preciso, realizzando canzoni inedite, abbiamo lavorato molto su alcune cover. Quando abbiamo deciso di lavorare ad un progetto nuovo, con pezzi originali ed inediti, abbiamo dovuto scegliere un nuovo nome...questo ci sembrava il più adatto.”

Parlo con Lelio Morra e Marco Gioia, rispettivamente Voce e Basso degli Eutimia. Anche gli Eutimia, come tanti altri gruppi, soffrono nel loro essere sommersi. I problemi, sono sempre gli stessi.
“Alle volte per suonare nei locali bisogna davvero scendere troppo a compromessi. E' brutto vedere che si riesce ad assicurarsi la serata ma che poi non c'è il minimo di riconoscenza. I problemi purtroppo restano sempre quelli, tantissimi gruppi, anche validi, ma pochi posti dove riunirsi. A Roma c'è il circolo degli artisti...qui cosa abbiamo?” Dice Lelio.
Marco aggiunge: “A volte si suona attraverso conoscenze, non per aver dimostrato vero valore.”

Nella lentezza con cui si modificano e migliorano le strutture nella nostra città, i gruppi si spengono lentamente o, magari, si uniscono per provare a venirne fuori.
“La scena a Napoli non è dettata da gusti simili o stessi argomenti da trattare...Siamo legati perché siamo tutti di Napoli, abbiamo le stesse esigenze e ci scontriamo con gli stessi limiti.”

E riguardo a loro? Chi sono nello specifico questi Eutimia?
Ciò che li ha spinti alla musica è stato l'ascolto di Fabrizio De Andrè, l'importanza che dava ai testi, alla musica “d'atmosfera”.
“Cerchiamo di creare canzoni che abbiano, per quanto riguarda il testo, una base cantautoriale ma che siano inserite in un contesto musicale più moderno, più semplice, sullo stile del pop inglese. Canzoni quindi, che possono essere considerate belle anche solo per la musica...”

Un'idea di canzone veramente molto equilibrata, indiscutibilmente difficile da realizzare, ma che agli Eutimia viene particolarmente bene.
“Non appena abbiamo deciso di scrivere i nostri pezzi ci sono successe cose incredibili. Con Amaranta abbiamo vinto il premio De Andrè, poi è arrivata Musicultura. Tutto all'improvviso, dopo due mesi che lavoravamo ai nostri pezzi. Dopo il De Andrè abbiamo preso in fitto una casa a Berlino...lì vedendo più albe che tramonti abbiamo scritto gli altri pezzi.”

Una bella storia questa degli Eutimia, amici da sempre, sviluppano insieme le loro scelte musicali e strumentali. Tutto ciò ovviamente porta a compiere quel difficile obiettivo dell'equilibrio dei pezzi, tra testi d'autore e Musica moderna. Ma quanto è difficile farsi vedere, e quanto è difficile poter sperare ancora in un futuro concreto per chi fa parte di una band emergente a Napoli.
“Suonare risulta sempre più difficile. Anche le associazioni che potrebbero lavorare molto su questo aspetto, solitamente restano chiuse, limitano le proprie scelte all'ambito politico cui si rivolgono. Da parte mia ho sempre pensato che il miglioramento di alcune zone, come Bagnoli per intenderci, potesse essere una soluzione. Ma e' tutto troppo lento...quanti anni ci vorranno ancora?”

Io da parte mia non posso far altro che attendere...con una buona predisposizione d'animo, voi intanto andate al loro indirizzo: www.myspace.com/eutimia

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