sabato 26 maggio 2007

Campagna You Tube

Intervista a Marco Cacciotto sulle elezioni presidenziali USA
di Antonio Lieto

Marco Cacciotto è docente di Marketing Politico presso la Facoltà di Scienze Politiche delle Università di Firenze e di Milano. Consulente e analista politico dal 1994 (uno dei primi in Italia) e membro dell’EAPC (European Association of Political Consultant) è autore del libro “All’ombra del potere. Strategie per il consenso e consulenti politici” (casa editrice Le Lettere). Cura, su “Affari Italiani”, la rubrica ConSenso e scrive regolarmente di marketing e comunicazione politica su Il Sole24Ore.com.

La corsa alla Casa Bianca è iniziata già da un pezzo. Una delle principali peculiarità che sembra caratterizzare questa campagna, già ribattezzata da alcuni “campagna You Tube”, riguarda l’utilizzo delle nuove tecnologie digitali a fini elettorali. Si pensi, ad esempio, al fatto che i tre principali concorrenti alle primarie democratiche (Hillary Clinton, Barack Obama e John Edwards) hanno annunciato la loro candidatura con un video sul web, oppure al fatto che MySpace (il più grande social network mondiale) ha aperto una nuova sezione dedicata ai candidati delle primarie democratiche e repubblicane con tanto di profili, foto, informazioni personali e contatti. Come può essere letto, a suo avviso, questo dato? La comunicazione politica diventa sempre più web-based?

La Rete è divenuta un modo efficace e relativamente a basso costo per raccogliere denaro, attrarre e mobilitare gli elettori. I partiti possono utilizzare internet per ristabilire legami con gli elettori, recuperando funzioni che, con la crisi dei partiti di massa, si erano trasformate o erano addirittura scomparse. La crisi dei partiti di massa, con il progressivo ridursi della presenza sul territorio e la contemporanea crescita dell’importanza dei media ha, infatti, progressivamente ridotto gli spazi e le occasioni per i partiti di comunicare direttamente con gli elettori.
Attraverso un sito internet i partiti recuperano la capacità di produrre e di controllare i flussi comunicativi, raggiungendo direttamente il destinatario senza l’intermediazione di altri soggetti. Sia che si tratti di comunicazione interna che esterna, partiti e candidati possono godere di opportunità non rintracciabili nell’ambito dei media tradizionali. Internet permette di combinare audio, testo e video senza soffrire delle limitazioni di tempo e spazio che caratterizzano gli altri media.
Attraverso internet i candidati possono diffondere quotidianamente il loro messaggio a più persone di quante siano in grado di incontrare nel loro tour elettorale. Per un candidato, o un partito, è come avere una sede aperta 24 ore su 24, sempre a disposizione di chiunque sia alla ricerca di informazioni o di un contatto. Internet permette una migliore comunicazione con militanti e volontari attraverso la sostituzione della comunicazione gerarchica e frammentata dei partiti, con una comunicazione diretta dalla sede centrale al volontario di una sezione periferica.
Allo stesso tempo può migliorare l’efficacia della comunicazione e dello “spin” nei confronti dei news media: giornali e televisioni sono sempre più dipendenti da internet nella loro ricerca di notizie. La Rete rappresenta, infatti, una facile e veloce fonte per i giornalisti. Le organizzazioni politiche possono, comprendendo questa tendenza, far sì che loro posizioni siano riportate in maniera efficace. Un sito Web ben ideato e gestito può diventare oggetto della copertura di televisioni e giornali amplificandone l’efficacia (come dimostra l’eco avuta dagli annunci sul web da parte di stampa e televisione).


Uno dei confronti che si preannuncia tra i più interessanti sarà, probabilmente, quello per le primarie democratiche tra Hillary Clinton ed il senatore nero Barack Obama. Come hanno condotto, finora, la loro campagna elettorale? E, soprattutto, su quali tematiche l’hanno incentrata?

Dal punto di vista delle issue, la tematica più rilevante è stata fino a questo momento la posizione sulla guerra in Iraq e sul ritiro delle truppe. In realtà la vera questione è l’eleggibilità: Hillary Clinton ha messo in campo una vera e propria macchina da guerra, ma sono in molti a considerarla perdente nelle elezioni generali poiché la sua è una figura che divide. E’ interessante tenere d’occhio Edwards che, come terzo incomodo, potrebbe approfittare dei punti deboli degli altri due contendenti e risultare il candidato migliore per sfidare il candidato repubblicano. Resta poi da valutare il ruolo che Gore vorrà e potrà avere nella campagna per la nomination.

Tra i candidati repubblicani, invece, uno dei favoriti sembra essere l’ex sindaco di New York Rudolph Giuliani. Come lo vede per la corsa alla Casa Bianca?

I Repubblicani stanno ancora cercando il candidato ideale. Giuliani è, in questo momento, il front runner: le sue posizioni non ortodosse su aborto e temi sociali fanno storcere il naso alla base repubblicana, ma lo rendono “votabile” da indipendenti ed elettori democratici attenti al tema “sicurezza”. La vita privata è però una bomba ad orologeria che potrebbe rapidamente far sgonfiare la sua candidatura. Il protagonista del telefilm “Law & Order”, Fred Thompson è un outsider con un grande potenziale.

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